In copertina fotografia dell’autore
Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’autore è finalista nel concorso letterario «J. Prévert» 2007
Prefazione
L’autore si cimenta, con una sequenza insistita di fraseggi, in uno studio approfondito dell’animo umano, a partire dai suoi pensieri, dalle sue emozioni e quant’altro, che generano strani comportamenti e che, in definitiva, costituiscono il tema di fondo della sua opera. È un tuffo nel profondo del proprio io, da dove rileva e si convince, che anche l’uomo apparentemente dolce, amabile e solare, vive, dentro di sé, i tumulti di una vera e propria tempesta, che lo porta, poi, inesorabilmente, ad essere triste, remissivo, spento.
“L’animo umano è come un pozzo profondo, dove l’acqua a volte sembra trasbordare ed a volte è miseramente in secca, quasi arso”.
“Scoprire il pozzo occulto incomprensibile alla mente umana per la sua intrinseca debolezza ed avere una sete insaziabile di bere e di dar da bere, un pozzo così profondo, che bisogna lanciare una corda così lunga, ma così lunga da sembrare asciutto” (Alter Ego).
La sua è una ricerca d’identità, quasi a proporsi per uno studio, di cui lui stesso ne individua le tracce, il percorso e la via d’uscita per comprendere e giustificare i molteplici comportamenti dell’animo umano.
È, in definitiva, l’attore di una vita simulata, che traspare nelle più svariate forme e sfaccettature in tutte le sue liriche e si concretizza in spaccati di vita, dai più remoti ai più recenti, recuperati e fissati per essere rivisitati, ripresi e ricordati nel tempo, come la lirica dedicata alla madre, che è vista come la forza del fiume, come il seme pienamente germogliato, come il nettare di una vita ben spesa, piena di tribolazioni, ma che ha trasmesso la sua vera essenza, un esempio cui tutti dovrebbero attingere (“grazie mamma”).
Carlo Mario Passera