In copertina: fotografia dell’autore
L’Aspromonte, negli anni Ottanta e Novanta, divenne tristemente famoso per i sequestri di persona.
Questo libro racconta la seconda avventura del colonnello Noli e dei suoi amici, che avevano creato a Villa Arancia, in Sicilia, un affiatato gruppo d’azione contro l’imperversare della malavita al sud.
La Calabria è una regione aspra e difficile, ma è piena di miti, leggende e tesori inestimabili che riposano tra le pieghe della sua Storia millenaria.
Io ho cercato di sollevare appena lo scrigno delle dolcezze e delle asprezze di questa Regione ancora misteriosa.
Inno all’Aspromonte
Che colpa hai
se il tuo nome è Aspromonte?
Che colpa hai
se una Saba Sibilla
ha scelto le tue vette
per un’antica vendetta?
Che colpa hai
dei misfatti degli uomini,
che si nascondono poi tra i tuoi anfratti?
Tu ti sei elevato
per osservare le coste dei due mari,
ti sei elevato
per avvicinarti al cielo,
ti sei elevato
per coglier meglio i raggi di luna
che fanno la guardia ai tuoi tesori.
Dov’è la divina Persefone di Locri,
che conobbe gli Inferi e l’amore di Plutone?
Perché non torna nella Primavera
e non trionfa nell’estate aspromontana?
Profuma di gelsomino e bergamotto
la costa del mar Ionio,
e ospita le scorribande dei pescispada
la costa viola del mar Tirreno,
ma tu, monte aspro e difficile,
conosci l’acre odore della malavita,
e non basta una coltre di neve
o la pazza follia dell’estate
per godere dei privilegi delle altezze!