Nota del curatore della Collana “Apollonia”
Un giorno, l’amico Carmelo Faranda m’inviò un libro col titolo “Acquedolci” e mi anticipò che l’autore, Salvatore A. Emanuele, viveva a Firenze ma aveva trascorso l’infanzia ad Acquedolci, dove la famiglia si era trasferita da San Fratello, in seguito alla frana del 1922. Il libro risultava “finito di stampare in proprio, con parsimoniosa economia, il 23 agosto 2015”.
Scorrendo le pagine notavo che si trattava di una sorta di diario autobiografico, scritto con stile aulico e con ridondanza di barocchismi. C’erano ricordi d’infanzia, opinioni personali su personaggi ritenuti non degni di merito ed altre sue divagazioni; ma lasciava emergere elementi che, opportunamente organizzati, sarebbero sicuramente serviti ad ampliare la conoscenza sulla nascita della cittadina tirrenica, costola di San Fratello.
Salvatore A. Emanuele è stato un deciso sostenitore dell’autonomia di Acquedolci e nonostante in questo libro egli ostenti la convinzione che i sanfratellani si opponessero alla sua separazione, va detto che la questione interessava molto ai politici e poco al popolo sanfratellano, prova ne sia che buona parte degli abitanti di San Fratello, nel tempo si sono trasferiti nel nuovo comune marittimo, considerato da sempre con senso di appartenenza.
Mi sono assunto il compito di rivedere il testo originario e alla fine ho ottenuto questo libro. Ho cercato di mantenere lo stile dell’autore, adombrato di sana ironia, rendendolo più immediato e agevole nella lettura. Ho inserito qualche nota esplicativa. Ho riorganizzato alcuni brani e ho eliminato qualche passo che ho ritenuto non importante ai fini della narrazione e a salvaguardia di possibili malintesi o risentimenti. Ho mantenuto tutto il resto in quanto testimonianza di storia della piccola patria, e contenitore di note di colore e del folclore locale.
Va rimarcato che l’Autore riporta episodi del proprio vissuto, ma anche fatti di cui è venuto a conoscenza, senza averne verificata la veridicità che potrebbe portare a conclusioni diverse.
A conti fatti qui viene presentato, sul filo dei ricordi, uno spaccato di vita vissuta – comprese le difficoltà di tutti i giorni – del popolo di San Fratello a partire dalla grande frana del 1922 e di Acquedolci a partire dalla sua nascita fino al raggiungimento della sua autonomia nel 1969.
A Salvatore A. Emanuele, che si era dichiarato felice che questo suo libro confluisse nella Collana “Apollonia”, che mi onoro di curare, non è stato riservato il piacere di vederlo pubblicato avendo egli concluso la sua avventura terrena il 5 novembre 2015
Un particolare ringraziamento va alle figlie dell’Autore, Edi ed Emanuela, che hanno permesso che questo libro venga pubblicato rinunciando ad ogni beneficio derivante dalla sua vendita e i cui proventi, nel rispetto della volontà dell’Autore, saranno devoluti in beneficienza.
Un grazie va pure a Ciro Artale, studioso di Acquedolci, per le sue preziose informazioni.
Benedetto Di Pietro