Nella silloge di poesie, “Tra cumuli di Eternità”, di Sarah Baciocchi, emerge chiaramente la necessità di riportare un intenso percorso d’indagine lirica che scandaglia la sofferta dimensione esistenziale e la percezione d’una “prospettiva di vuoto”, fortemente sentita, fino a penetrare ogni più labile percezione dell’umano vivere…
…Le evidenze liriche vengono proposte con una versificazione breve, sintetica e scarna, strettamente interessata ad esprimere la pura sostanza della sua poetica: alcun orpello viene concesso come alcun inutile appesantimento viene preso in considerazione…
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Il sigillo lirico della poetessa “Non sono più da nessuna parte/perché sono ovunque/tranne che in me”, diventa mera presa d’atto d’una condizione di annullamento del proprio Essere, del dissolvimento d’ogni prospettiva personale, e l’unica presenza reale, che diventa atto liberatorio, è la sostanza stessa della sua poetica fluttuante in una dimensione superiore.
dalla prefazione di Massimo Barile