Questo libro, vuole essere un vademecum per fare politica attiva per il proprio territorio, per rivendicare diritti ormai dimenticati, come il lavoro stabile e il ricollocamento. Il volume è stato pubblicato per rammentare al cittadino, oggi distratto e immerso in mille difficoltà, l’importanza della partecipazione ad uno dei fondamenti della Costituzione, l‘Assemblea Comunale, meno turbolenta e più risolutiva della piazza. Il cittadino deve tornare protagonista, deve diventare la leva dal basso, per esercitare pressione alle istituzioni. Bisogna smettere di essere “rassegnati reclamanti” ma diventare “attivi e richiedenti”.
Partendo dalla libera esperienza aggregativa di alcuni cittadini, disoccupati e precari, vengono presentate varie soluzioni a livello locale, regionale e comunitario, come il salvagente civico e la cogestione. Indurre con suggerimenti semplici e innovativi, alla reazione in maniera propositiva e soprattutto per rendere percettibile una realtà sociale ormai da tempo invisibile e dimenticata.
L’esperienza dei Disoccupati Piceni, vuole essere un esempio per invitare gli invisibili, a reagire, per non soccombere economicamente, fare gruppo e fare sentire la propria voce. Questo testo può diventare un vero e proprio programma politico, per il presente e le nuove generazioni, per non ripetere gli stessi errori che hanno esasperato le disuguaglianze economiche sociali. Nessuno nasce povero, ma la miseria e la povertà sono il risultato di regole e politiche sbagliate. Sono presentate idee, per un Paese più giusto e più coeso, raccolte e suggerite da coloro che hanno vissuto sulle proprie spalle, il dramma e il disagio, di rimanere senza un’occupazione, ma che hanno trovato la forza e il coraggio di rialzarsi.