Ho il piacere di conoscere l’autrice che mi chiede di “presentare” i versi che ha composto.
Ho fatto trascorrere un po’ di tempo da quella mattina e da quell’incontro non perché c‘è altro da fare ma insomma la richiesta era seria.
La poesia – pensavo – è un modo giusto, meditato di esprimersi ma è anche urgenza di sentimenti che irrompono nella vita quotidiana. E così ho scoperto che nei versi di Marzia non c‘è il quotidiano ma eccezionali, originali emozioni, moti dell’animo, quelli forti che “accadono per la prima volta” quando Marzia non può scrivere poesie.
I temi che il lettore può trovare? Eccoli uno dopo l’altro in fuga, freschi, tonificanti: un rumore che raggela, una illusione che riscalda, l’innamoramento, l’attrazione, l’intimità, quella dell’adolescente che desidera semplicemente di “restare soli a parlare”.
Bellissimo lo sguardo dalla finestra, un vero bozzetto impressionista. Scorrendo le pagine mi chiedevo quanta forza ha l’ispirazione poetica se trasforma l’odio in una soave parola! E poi, a proposito dell’inevitabile parola AMORE, sembra di ascoltare una facile melodia!
Speranza, ottimismo nell’affermare che la vita non è un pugno di sabbia!
Se la vita trasforma le persone e il modo di sentire, la poesia aiuta a riconoscere il piacere di avere provato sicuramente proprio quelle emozioni narrate lì.
Coloro che scelgono di esprimersi con parole studiate e a volte inadeguate leggendo questi versi proveranno un sentimento di gratitudine, veramente!
Cosa dire dello stile letterario?
Buffon afferma: “Lo stile è l’uomo!”
Roma: 18 dicembre 2002
Anna Pellegrino