Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori per il conseguimento del 2° posto nel concorso letterario «Città di Melegnano» 2007 e del 4° posto nel concorso letterario «Poeti dell’Adda» 2007.
Nella silloge di poesie “Inquisizioni e straniamenti”, Luisa Sarullo conduce nel teatro della vita, tra le illuminazioni e le ombre, le immagini tormentate e i silenzi della quiete dell’anima, mai dimenticando che, dopo aver vissuto o recitato la nostra parte, nel momento in cui si devono fare i conti con la vita, si deve gettare la maschera perché ci si ritrova soli davanti alla cruda realtà...
...Nella visione di Luisa Sarullo, nella continua ricerca per distinguersi dalla banalità, emerge la fiducia di “essere viva”, per cercare, sensa sosta, ciò che veramente si è, alla ricerca dell’essenza autentica dell’essere: poco importa se si deve restare nella “tana”, in solitudine, e fare i conti con il sorso amaro della vita.
È fondamentale strappare il velo superficiale per andare alla sostanza, per sconfiggere il “non senso”, combattere la banalità che oscura la luce e appanna i pensieri, quasi a galleggiare nel silenzio quando si cerca di “stipare” le amarezze nel profondo.
Vincere o perdere non conta nulla “se non trovi neppure una risposta” eppure rimane la parola che conduce alla salvazione, come sangue vitale che annienta i dissidi interiori, come gesto autentico che fa scrivere “m’imperlo di impensabili realtà”... sapendo “che ancora si ama”...
dalla prefazione di Massimo Barile