In copertina: «Lago di sera» fotografia di Marino Bianchi di Solbiate Olona (Va)
Prefazione
È una vera evoluzione quella di Carmelo e della sua parola poetica. Ci sono temi che ritornano, perché radicati e irrinunciabili, e via via si ampliano negli orizzonti e si arricchiscono di sviluppi, scendendo sempre più in profondità. E ci sono tematiche che scaturiscono nuove dalla vita vissuta, dall’attualità, dalla realtà sociale sempre in divenire. Si affinano le tecniche di versificazione e le valenze espressive: la materia soggettiva si avvale dei procedimenti più moderni di analogie, metafore, sinestesie, illuminazioni, silenzi, potere evocativo di misteri dell’anima…
…Natura, piante, fiori, farfalle, terra, paese, rocce, cieli, mari… popolano le poesie di Carmelo: quasi una biblica visione cosmica, purtroppo rattristata da drammi realisticamente contemplati (“I figli della miseria”, “Il vicolo perduto”, “Perdizione”). Il poeta vede il male nel mondo, ma non vi si rassegna: all’odio e alla violenza occorre contrapporre il bene, l’amore-agape, capace di costruire; il rimpianto vero è per ciò che non si è donato…
…Sappiamo che la risposta di Carmelo alla domanda esistenziale è una risposta positiva, di valorizzazione del reale, della persona, del mistero cosmico; di riconoscimento della grandezza della vita, destinata all’immortalità, e del suo Autore. Ma nei componimenti di questo volumetto tale risposta non è resa esplicita. L’autore preferisce immedesimarsi con chi è ancora in ricerca, e magari ancora non ha trovato, ed è tentato di cedere ad una visione negativa ma nello stesso tempo intuisce che invece una profonda ragione positiva regge il tutto…
…Ottimo compagno di strada Carmelo, discreto, ma mai banale nel suo impegno di esplorazione del reale e di comunicazione di valori poetici, cioè fascinosi, cioè fascinosamente profondi, cioè profondamente umani.
dalla prefazione del prof. Luigi Mascheroni