In copertina: «Feto alato» illustrazione di Marco Curreli
Pubblicazione realizzata con il contributo del Club degli autori in quanto l’autore è finalista nel concorso letterario J. Prévert 2009
La silloge di poesie “Vivi come sogno nel sonno dei miei occhi” di Claudio Malune è un flusso cosciente in cui si alternano sensazioni forti e l’insieme dei ricordi cui attingere, silenzi da decifrare e visioni da interpretare.
È uno scandaglio “aperto sul tempo” che cerca di leggere nelle profondità, negli spazi in cui lo sguardo di una donna si perde nei giorni della vita, nei dolci sorrisi e nella solitudine di un momento: il meraviglioso incanto deve fare i conti con il mutare degli sguardi, il movimento delle labbra di una donna può essere una risposta che significa una vita…
…Nel percorso poetico di Claudio Malune, sempre attento a cogliere i dettagli e le vibrazioni, gli “anni-luce sono i secondi terrestri” a contatto con la bocca della donna amata: il limite della comprensione, lo sguardo “aperto sul tempo”, il desiderio di percepire l’invisibile in una dimensione che oltrepassi il “rimpianto”.
Il destino è una “pista da seguire ciecamente/ in un infame/deserto/illuminato/a notte” e, nell’ultima visione simbolica, le parole di Claudio Malune diventano ancor più penetranti e indagatrici “ci vorrebbero più specchi/in cui riflettersi/e percepire le cose meno ovvie”: ed è proprio in questa constatazione che si ritrova il “modo di scoprire l’esistenza”, quel “rinnovato concepimento di versi” che rende attuabile la visione lirica.
dalla prefazione di Massimo Barile