“Homo sum: humani nihil a me alienum puto”
(Terenzio, Heaut., v.77)
La scuola dell’autonomia ha affidato alla figura del dirigente scolastico numerose responsabilità.
Perché un dirigente possa essere ritenuto valido deve dimostrare conoscenze e competenze trasversali, didattico-pedagogiche e normativo-amministrative. A lui sono affidate le risorse materiali ed immateriali, perché attraverso criteri di efficacia, efficienza ed economicità garantisca il successo formativo e il perseguimento degli standard di qualità. Se, da una parte, non è facile barcamenarsi fra provvedimenti legislativi e normativi sempre nuovi e strumenti finanziari non sempre adeguati, dall’altra il dirigente deve fare i conti con la difficile gestione delle risorse immateriali.
Ci siamo quindi posti le domande seguenti: quale tipo di management deve essere assunto dal dirigente scolastico, quali strategie hanno la priorità, come comportarsi dinanzi alle emergenze quotidiane, come perseguire obiettivi soddisfacenti?
Certamente, solo attraverso la pratica e l’esperienza si possono assumere atteggiamenti il più possibile adeguati alle diverse situazioni, che traducano in azione le teorie didattiche, pedagogiche, gestionali, a cui il bagaglio culturale di un dirigente scolastico non può rinunciare.
Tuttavia, è possibile individuare un percorso che guidi il dirigente del XXI secolo verso la qualità dei servizi d’istruzione?
Il presente lavoro, risultato dell’impegno profuso in un master che prepara alla professione di dirigenza scolastica, vuole affrontare proprio il problema della qualità nel mondo scolastico, a partire da quella relazionale: infatti, è sulle relazioni interpersonali che si costruisce la leadership e lo stile di gestione, con delle conseguenze, positive e negative, sull’ambiente scolastico. Dall’esame della prospettiva gestionale e di quella pedagogica della qualità nei servizi di istruzione e formazione si evince, come si esporrà qui di seguito, l’importanza della valorizzazione delle risorse umane: è questo il primo passo verso la strada della “qualità totale” o, meglio, di una “qualità altra”, che riscopra l’ethos come elemento fondante della scuola.