Nella presente silloge di poesie, intitolata “Sogni astratti”, Alexandru Cefan mette tutto se stesso sul piatto della bilancia e dimostra coraggio quando chiede di essere letto e valutato senza false parole, senza usare i “guanti bianchi”: ha capito che, per un autore, è importante essere consigliato con sincera critica costruttiva; sempre accettando di evidenziare lacune e difetti per tendere ad un continuo miglioramento, attraverso una crescita che, a volte, passa anche sotto le forche caudine…
…Nella poesia di Alexandru Cefan sono proprio l’osservazione costante dell’Uomo e delle manifestazioni del vivere, così come la comprensione delle sue debolezze e dei dubbi, delle incertezze e dei timori che accompagnano il silenzio, a sospingerlo verso la ricerca di una nuova prospettiva che permetta di oltrepassare il senso di inquietudine e la vena di amarezza che pervadono l’animo.
Ecco allora che il suo definirsi un “semplice sognatore”, conduce a “lasciare in sospeso l’anima/ come meteora/ che galleggia”… sopra i “sogni astratti”: il silenzio, che rappresenta la profondità della sofferenza ed il labirinto delle promesse e dei sogni sospesi, “dona un posto nella solitudine”, copre il vuoto che circonda, fino al desiderio di una vita “trasparente” che conduca la sua sensibilità al superamento dell’egoismo umano.
dalla prefazione di Massimo Barile