Peccatori che pagano il fio delle loro colpe? O, semplicemente uomini, vittime di una malattia mortale? E la peste – morte nera di cui si occupano queste pagine – è un grimaldello per turbare le coscienze, manifestazione dell’ira divina, invito perentorio al ravvedimento? O, soltanto, una malattia, alla pari della salute fenomeno naturale di tutto ciò che vive?
Sono qui rievocate tre grandi epidemie di pestilenza, ed è posto in rilievo l’atteggiamento che, di fronte ad esse, assunsero due grandi contemporanei, testimoni oculari del flagello: Carlo Borromeo, Michel de Montaigne e un acuto osservatore, Alessandro Manzoni che, nei suoi «Promessi Sposi», ne darà un vivido quadro, desunto da resoconti e storie del tempo.