Serenità, speranza, carità, sono parole astratte che nei versi di Ugo Mantovani, acquistano vitalità e si concretizzano. In ogni sua lirica si percepisce “l’immenso dono della vita che si dona ogni attimo”; è vivo, intenso il suo ringraziamento a Dio per essere ancora qua “nel tempo delle cose preziose”, condividendo con le persone care il divino tempo concessogli dal Creatore, il VERBO a cui ubbidisce ciecamente con illimitata fede, a cui si rivolge con riverenza, con umiltà utilizzando parole che provengono dal suo cuore…
…Le liriche di Ugo Mantovani, di qualsiasi genere, hanno un sapore ed un linguaggio che potrà essere ritenuto antico, desueto dall’eccessiva trasparenza presente nei versi o negli aforismi degli attuali poeti, dal momento che c’è pudore, c’è un amore rispettoso, un velato dominio dei sensi, nei suoi versi di grande autenticità, anche laddove visi e parole sono virtuali. Emerge quel fanciullino “pascoliano”, quando scrive che “vorrebbe abbracciare il vento” anzi “si disperde in seno al vento”…
dalla prefazione di Prof.ssa Silvana Mulonè