Una fredda atmosfera lunare avvolge il lettore che entra, forse ricordando la luce delle stelle che tanto si irradiava nei versi dei precedenti libri di Tristano Tamaro, in questo suo nuovo libro.
Un mare di pietra, uno scoglio e “salti di vento”.
Atmosfera fredda, come il taglio di una scimitarra, e liquida, perché una brezza “bagna con le sue luci” pensieri e membra, aggiungendo un senso di fragilità e quasi d’abbandono, ostaggio di “un cielo bugiardo”, lasciato esso stesso al “suo destino”.
Atmosfera di assenza, perché il mondo “è volato via e non lo sa” (Tu per sempre)…
…Occorrerebbe dire di tutta l’intensità emotiva che passa attraverso le poesie di questa raccolta di Tristano Tamaro: sarebbe tuttavia impossibile e non è questo il compito di un’introduzione la quale piuttosto svela qualche nesso ulteriore fra pensiero e pathos potenziando la fruizione dei testi, che lasciano spesso incantati per la profondità delle note echeggianti da una pagina all’altra (si troverà leggendo quante volte la musica ritorni quasi a fare da sfondo alle poesie) e della purezza con cui la vita viene messa a nudo con un immenso canto.
Ho mani colme di stelle // […] Lancio il destino nella fontana / per ritrovarlo alla fine della storia / […]. Ho mani colme di stelle / e le guardo vibrare con affetto, / in attesa d’altri destini. / Ho mani colme di stelle // e non le chiuderò più; / le soffierò piano sul vento / perché si vesta di me (Ho mani colme di stelle).
Il destino diventa amico, atteso attraverso la leggerezza dell’accettazione e del dono, con lo sguardo sempre rivolto al cielo.
dalla prefazione di Gabriella Valera Gruber