In questa sua terza opera Amedeo Millefiorini scopre una vena narrativa autobiografica che si esprime in piacevoli racconti. Essi si inseriscono nella trama di un’esistenza intessuta di esperienze e di sentimenti autentici.
Perché il titolo “Verso l’infinito”? Perché l’Autore si muove alla ricerca di valori elevati ai quali perviene visitando dei luoghi a lui cari. Infinito è il mare azzurro che si ammira dal Pontile di Ostia, dove le onde si susseguono incessanti come i ricordi del passato. Infinito è il cielo nebbioso di un mattino invernale che si osserva dalla finestra dell’appartamento in cui vive Amedeo, e nel guardarlo ci si perde cercando il senso della vita…
Dall’introduzione di Alfredo Ioannilli