Un uomo, avanti con gli anni, affascinato da una zona turistica piena di bellezze naturali, compra una casa dove pensa di trascorrere parte della sua vita da pensionato.
Dei gatti randagi si radunano davanti casa aspettando che un uomo, trasandato, malvestito, misterioso, dia loro da mangiare. Un emarginato dalla società, rifiutato da tutti come i gatti che accudisce, venuto da chissà dove, totalmente immerso in una realtà senza futuro.
Dall’incontro tra i due uomini, avvenuto per una serie di coincidenze, si sviluppa una storia scandita nei tempi dalla presenza di una famiglia di gatti.
Ne scaturisce una favola o forse una verità. La storia si dipana tra realtà e fantasia oscillando ora verso l’una ora verso l’altra fino alla definitiva supremazia della vita.
Dalla narrazione emerge, tra l’altro, che il dolore è un sentiero stretto, pieno di rovi dal quale si esce con molte ferite e che, per contrastare l’emarginazione, basta una buona dose di affetto e di comprensione per gli altri. Alle volte può capitare di portare alla luce un capolavoro nascosto in un quadro che credevamo fosse semplicemente una crosta.