…In un gioco di specchi e di identità mi riconosco come comparsa, come elemento del paesaggio in questo poetico peregrinare. È la poesia che si muove per il globo, e noi siamo gli spettatori. È la poesia, come una forza vitale che visita e poi abbandona, vivifica e poi svuota, i luoghi e i popoli che quotidianamente interpretano la loro farsa o tragedia. È la poesia che ha già realizzato l’imbarco per il prossimo volo, che ha già disfatto le valigie ed è uscita dalla camera d’albergo e che da poco ha lasciato le sue orme sulla battigia…
dalla prefazione di Alessandro Di Pauli
filosofo e drammaturgo