“La parola e l’ulivo” rappresenta un’opera in cui la Puglia sfolgora di luci e profumi.
L’Autrice afferma la sua identità quale donna del Sud che ha coscienza delle origini e dei mutamenti sociali. Scegliendo l’ulivo, albero dalle “radici senza tempo” a vessillo della sua terra, ne respira le atmosfere rarefatte, impregnate di sussurri del “vento levantino”. È un canto d’amore per il luogo natio che scaturisce “dall’eco della cetra amica”; è un tributo agli affetti più cari, è l’elogio del femminile tessuto con delicatezza, che allude ai saperi antichi, alla manualità e alla condivisione (Mistico, / Sguardi).
La silloge si fa apprezzare per la sensibilità, l’analisi e la coesione. La scorrevolezza del linguaggio, la varietà delle immagini e delle metafore, l’attualità del messaggio la rendono interessante agli occhi del fruitore.
Dalla prefazione di Anna Santoliquido