Ettore Fobo offre una silloge di poesie, “Canti d’Amnios”, che rappresenta fedelmente la concezione lirica d’un poeta che propone una visione pervasa di “chiaroscuri” esistenziali e d’un senso di abbandono al fluire della vita, tra silenzi che invadono l’animo e muta rappresentazione della realtà.
In questo labirinto emozionale dove non si capisce quando si è naufragati in mare aperto o ci si è ritrovati ad un approdo sicuro, tutto si espande, si compenetra e si miscela in una substantia lirica che diventa sorgente vitale per l’animo del poeta…
…Nella concezione lirico esistenziale di Ettore Fobo l’Uomo sente il lento abbandono al fluire della vita, all’”immenso vagare”, sa che la sua materia “è un filo appeso all’infinito” e vive il senso di solitudine “nel guscio della vertigine”: ecco il sigillo lirico che s’incarna nell’immane vertigine.
dalla prefazione di Massimo Barile