La silloge di poesie di Marco Crescenzi, dal titolo “Il sentiero sull’acqua”, rappresenta un “diario poetico” d’un simbolico viaggio interiore, come scrive il poeta, che proietta in una dimensione di rivelazione metafisica, lambisce luoghi misteriosi e percezioni fluide catturate in una rete immateriale, costantemente alimentate dalla visione lirica del poeta…
…l’armamentario lirico si miscela di frammenti immaginari, di ricordi che si insinuano nella memoria, si inebria di profumi lontani, di parole che hanno funzione simbolica, e tale amalgama di carne e di spirito, di visioni liriche e coscienza, crea un’effervescenza feconda, un’esaltazione irreale protesa ad un rinnovamento interiore fatto di incanti e onde tempestose, di vibrazioni ed evoluzioni, trasfigurazione e purificazione, che conducono al sigillo lirico del poeta: “Sono il mendicante/di una nuova resurrezione”.
dalla prefazione di Massimo Barile