Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori per il conseguimento del 1° premio nel concorso Città di Monza 2019
La silloge di Carmelo Consoli, dal titolo “L’ultimo canto”, comprende due tempi lirici, che creano, all’interno del processo lirico, una prima dimensione onirica che riconduce al “sogno” e alla memoria, seguita da una dimensione che riporta alla “realtà”, materiale e reale, vissuta e sofferta…
…Il ritorno alle origini, alle radici della propria Terra e del proprio esistere, diventa assoluto quando il canto si fa invocazione, preghiera rivolta al padre, in attesa di riabbracciarlo “nell’Oltre senza fine”.
Carmelo Consoli, con la sua Parola, sempre avvolgente e penetrante, offre il suo meraviglioso universo emozionale, profondamente sentito nel cuore e nell’animo: una miscela lirica esistenziale dove lo sguardo è rivolto alla voglia di vivere in modo sincero, secondo il proprio Essere, e la sua poesia è custodita nella memoria, come linfa che ritorna nel cuore, ultimo spiraglio luminoso che permette di “rinascere fanciulli”, spiccando “voli nell’ignoto”.
dalla prefazione di Massimo Barile