Nella silloge di poesie “Scritti senz’anima”, Sarah Baciocchi propone un viaggio lirico in una dimensione d’oscura apparenza esistenziale, come ad affrontare un’inevitabile dispersione nel Nulla, come a svanire in una “lucida apatia”, in un lento dissolvimento dove sono annientati tutti i pensieri, in un costante vaneggiamento, immaginando il Nulla, rimanendo “senza parole”…
…Nella tessitura esistenziale la Parola di Sarah Baciocchi scivola nelle pieghe dello Spazio, in balia dell’oceano emozionale che alimenta il canto lirico, sempre intenso e vibrante, tra il groviglio del vivere quotidiano e le intricate rappresentazioni del suo mondo lirico, in un’alchemica miscela di desideri che s’infrangono contro i sogni, di aspettative tormentate e di illusioni che vengono inghiottite nel vortice d’un infinito lamento che diventa vertigine immane.
In attesa di accogliere la Luce.
dalla prefazione di Massimo Barile