Il vigore espressivo di un codice verbale è quello di conferire elasticità e ricchezza semantica a concetti, sensazioni, emozioni, proiettandone, al di là di artificiose retoriche, la loro primordiale essenza su chi lo recepisce. Connotazione, questa, che contraddistingue la struttura semiologica calabrese che trae i suoi persupposti letterari della “trasmissione generazionale orale” di massime, detti, proverbi, i cui contenuti evadono i confini del luogo comune, della sterile comunicazione formale e utilitaristica, divenendo espressione autentica e viva della storia e della cultura di un popolo.
Ivana Pascale