“Aymard, successore di Braudel, propone di fare i conti con la scienza, di partire da matematica e teorie del caos; si orienta verso rappresentazioni non lineari del tempo e l’analisi delle società in termini di sistemi dinamici. Le analisi della disseminazione, della biforcazione, della complessità o dell’analisi stocastica invitano a rimettere in discussione certezze e teorie; avrebbero affascinato lo stesso Braudel che cercava di individuare i possibili contatti tra vari settori di ricerca.
Il presente saggio intende partire da questo suggerimento, anche sulla scia di un precedente testo “Ontologia della Physis” in cui “l’attrattore strano” ed i “numeri immaginari” erano apparsi utili strumenti interpretativi , pur nella consapevolezza che è solo un primo abbozzo e che necessita del vaglio dalla comunità scientifica. L’esistenza di alcuni paradigmi pare siano presenti, sottotraccia, in alcune pagine, lette e commentate dall’autore, di Parmenide, Pitagora, Eraclito, Platone, Aristotele, Plotino, Agostino, Leibniz e Newton.
Per Petitot il significato epistemologico della teoria di Thom è compatibile con il kantismo: la Critica della ragion pura insiste sul carattere costitutivo di conoscenza scientifica della geometria e della matematica, cioè, in linguaggio kantiano, sul fatto che la matematica è fatta di Giudizi sintetici a priori.
L’analisi procede coi rapporti tra il nulla e l’arte, per soffermarsi sui fondamenti della ragione ed i temi connessi a Verità e Teoria, affronta poi il significato della dynamis ed il problema del Tempo per chiudere con Gödel. Il nulla viene posto in relazione alla morfogenesi thomiana e non solo ai suoi rapporti con l’epistemica bensì all’arte con suggestivi intrecci, collegamenti e salti storico-temporali. Isteresi, pregnanza, salienza, singolarità, morfogenesi sono utensili validi per le scienze, la filosofia, e per l’estetica. Il testo è una rielaborazione di tesine per gli esami con i Proff. Givone, Lanfredini, Galluzzi e Dalla Chiara; l’autore integra i precedenti lavori con nuove riflessioni ed interpretazioni ed accenna ad una nuova terminologia. Il lettore individuerà altri topoi e potrà stabilire la fondatezza dell’argomentare.
G. Camilla Iannacci