In copertina: «Porteghi» fotografia di Piergiorgio Bortolotti
“Pan biót” di Piergiorgio Bortolotti č un romanzo affascinante per la capacitŕ di riportare la sensazione profonda del “gusto del tempo” e l’intera narrazione, attraverso un recupero memoriale costruito con parole ed emozioni intensamente sentite, fa rivivere il “mondo del tempo passato” nel piccolo paese di Dernavo, un mondo legato a persone e vicende strettamente collegate ai ricordi d’infanzia dell’Autore…
…La scrittura č permeata da un tono evocativo che fa emergere l’estrema sensibilitŕ di Piergiorgio Bortolotti mai dispersa in inutili divagazioni ma sempre viva e pulsante, sempre tesa ad illuminare personaggi, luoghi e vicende con profonda umanitŕ, con il desiderio di ricordare, di salvare ciň che č stato, ciň che merita di essere salvato: e renderlo sotto una luce nuova, che non dimentica la coscienza della memoria: tremendamente esistenziale, profondamente sentita e fortemente ammaliante.
In sostanza, nelle parole di Piergiorgio Bortolotti viene fissata un’epoca con i suoi protagonisti che vengono svelati nella loro sostanza, in un alternarsi di multiformi personalitŕ e squarci di vita quotidiana, mantenendo sempre alta l’intensitŕ attrattiva, nelle infinite alchimie esistenziali di un viaggio che si fa umanamente svelatore.
dalla prefazione di Massimo Barile