In copertina: Tempio di Castore e Polluce – Agrigento – fotografia dell’autore
Con questa nuova silloge siamo al “quarto tempo” di un viaggio lirico che diventa scansione esistenziale messa in atto da Luca Falchi ed il poeta ha voluto consegnare l’universo di emozioni profonde ed i luoghi dell’anima che hanno contrassegnato il suo percorso.
Nel processo lirico tutto si miscela con il recupero memoriale e con il frequente rimando a stati d’animo, riconducendo a momenti significativi della vita e a determinate situazioni che hanno condotto alla consapevolezza della propria condizione, prima di tutto come uomo e, poi, di poeta.
Luca Falchi, con la sua poesia, genuina ed intensa, pone sopra ad ogni cosa, come intenzione dominante, la necessità vitale di esaltare le emozioni che hanno “riempito la vita”, le vibrazioni dell’animo nei momenti di “silenzi e riflessioni”, in compagnia della scrittura che ha permesso di fissare, in modo indelebile, il “passare delle stagioni”, i ricordi del tempo che scorre veloce, i gesti d’amore per una donna, Lavinia: e Luca Falchi, confessa a cuore aperto, che Lei, “animo di fanciulla”, è “il senso della mia vita”, il “significato dell’esistere” e “la gioia di viverla”.
dalla prefazone di Massimo Barile