Dopo la pubblicazione della raccolta «Patribus» che aveva riunito i versi ispirati alla dimensione paterna e dedicati alle persone che nella mia storia di vita l’hanno rappresentata, una nuova perdita affettiva ha ispirato questa nuova silloge. In questo caso il tributo è rivolto alla figura della madre, alle risonanze che ha diffuso la sua presenza reale nella vita e via via con lo scorrere del tempo anche a quelle introdotte dalla disgregazione delle sue forze vitali, per finire con le sonorità cupe che ha rimandato l’assenza in seguito alla perdita definitiva indotta dalla morte.
Si tratta di testi poetici prodotti in periodi differenti, che attestano l’elaborazione emotiva che il ruolo materno genera nella dimensione filiale. Contengono molte essenze emozionali, talvolta differenti, che spesso alimentano il rapporto sempre incisivo e determinante che svolge il ruolo materno.
La silloge si compone di 32 poesie elaborate in versi liberi. Il filo conduttore della raccolta si delinea, attraverso il ricordo di mia madre, come contributo alla composizione poetica sulla complessità di ruolo esistenziale che la figura materna sempre riveste.
Ambra Manuela Tremolada