In quest’altro mio libro di opere teatrali, metto al centro accanto all’uomo, la figura della donna che assume un ruolo svolto in tre tematiche molto sentite ma non ancora risolte. E infatti parlo della parità dei sessi, dello stalker e violenza sessuale, e infine, della violenza fisica sulla donna e del femminicidio. Questi temi vengono sviluppati rispettivamente in “Pari o dispari”, “Qualcuno mi insegue” e “Il cavaliere di bastoni”.
Ne “La donna in lutto”, si parla di psicoterapia di gruppo dove una donna viene aiutata ad elaborare la perdita del marito, ma soprattutto ad allontanare la paura di avere un altro uomo.
E di donne parlo anche in “Lettera ad un madre che avrei voluto avere”, dove immagino Oriana Fallaci come madre. Qui ho messo a frutto la mia lettura di alcuni suoi libri, che ha catturato un po’ il suo carattere.
Poi si passa agli “Umanimali”, espressione da me coniata per indicare la tendenza di alcune persone a riferirsi a modelli animali. La scena si svolge durante una festa in una villa di un uomo-cane.
In “Nessuna norma”, invece, metto in evidenza la difficoltà di usare il termine “normalità” e quella di stabilire una norma etica o morale che faccia da bussola alle azioni umane. È un confronto tra sette persone, tra cui due normo dotati, e gli altri cinque con handicap fisici o psichici.
Poi affronto direttamente il tema della malattia psichica ne “La storia dei sette”, dove ogni personaggio si racconta e spiega che da questa malattia si può guarire con grande volontà, coraggio e, questo vale per tutti, con un po’ di fortuna.
Infine parlo del narcisismo ne “L’innamorato pazzo”, dove un giovane uomo innamorato di sé stesso decide di voler amare pur non essendo disposto a cambiare la sua natura. E questa natura gli sarà fatale.
Buona lettura.