Introduzione
Cercare spiegazioni sulle cause che generano nell’individuo la necessità poetica porta quasi sempre alla stessa conclusione: ci si accorge che il movimento interiore della poesia non si arresta alla superficie, ma porta ad uno strato profondo della memoria. In pratica il vissuto dell’adulto viene neutralizzato ed affiora il ricordo dei primi anni dell’infanzia, quando le esperienze e le informazioni acquisite riconducono alle fiabe, ai racconti, alle diffide materne camuffate da animali antropomorfi o da uomini trasmutanti. Tutti elementi che hanno uno scopo ben preciso: far evitare i pericoli al bambino o insegnargli come fare per superarli. Ma se da una parte questa è la spiegazione che la psicologia ci ha saputo dare, esiste, nell’ambiente rurale, un altro aspetto: quello dell’esistenza di un mondo connaturato a certe credenze e legato a luoghi particolari, cadenze nel corso dell’anno, avvenimenti drammatici che hanno colpito nel passato la vita della comunità locale. Questi luoghi magici che popolano la fantasia, e non solo dei più piccoli, sono ben conosciuti dagli abitanti del posto che continuamente li evocano. È in questo regno della fantasia che prende corpo e giustificazione il movente poetico di questi versi.
Le liriche che qui vengono proposte appartengono a due momenti specifici: un percorso in cui la mitologia, la leggenda e la storia si compenetrano e si integrano; un secondo percorso in cui il fatto storico viene esasperato, partendo da un’analisi in chiave spesso ironica, per approdare ai fatti migratori sia del passato lontano che vicino, in cui l’analisi diventa socio-antropologica ed implicita accettazione dello stato di cittadini del mondo e non più di appartenenza ad un luogo privilegiato…
B.D.P.