In copertina fotografia di Germano Sprocatti (Castelmassa)
L’esperienza e la saggezza accumulate negli anni, se non vengono trasmesse alle giovani generazioni, muoiono in loro stesse e sono vane. Con questo scritto ho inteso valorizzare il grande patrimonio di cultura rurale, di tradizioni religiose che sono state il perno del vivere dell’eroiche generazioni che ci hanno preceduto. Ho descritto il travaglio di tante vicende di cui sono stato, direttamente e indirettamente, testimone.
I Latini dicevano Verba volant scripta manent (le parole volano, ma gli scritti rimangono). Ho sempre ritenuto doveroso rendere omaggio alle eroiche generazioni che vissero gli anni migliori della loro vita lottando per la sopravvivenza propria e della propria famiglia, dando così grande prova d’ingegno, sacrificio e dedizione, virtù che oggi si vanno perdendo.
Il filo conduttore di questo lavoro si stempera nelle straordinarie testimonianze della nostra grande civiltà contadina e in queste pagine metto in evidenza miseria, ignoranza e l’improba fatica che caratterizzavano la vita dei campi.
Il grande ruolo della famiglia, minata anche in quei tempi nella sua identità e gli sforzi per tenerla unita, che venivano sempre premiati.
Sono stato testimone di un’epoca che non c’è più, un salto nella storia della grande tradizione contadina dei nostri paesi.
Ildo Testoni