In copertina: «Shell woman» – olio su tela – cm. 60×60 – 2008 di Daniele Gori
Urla silenziose di Bruno Mazzoni, è un romanzo di fantascienza estremamente coinvolgente ed affascinante. L’azione domina in ogni pagina con i canonici effetti speciali del genere fantascientifico ma ciò che coinvolge maggiormente è il ritmo serrato con continue sorprendenti invenzioni narrative, in un gioco d’alternanza tra suspense e tecno fantasy.
Tutto ha inizio sulla base spaziale Pigma, quando il Supremo contatta il comandante Noelis della flotta coloniale per svolgere una missione “impossibile” che implica il ritorno sulla Terra: logicamente la missione è coperta dalla massima segretezza e solo Noelis conosce la meta dell’astronave.
La tragedia in atto vede un esercito di robot distruttivi, chiamati Spartaco e guidati da Socrate, che sta distruggendo gli esseri umani come ad assolvere un’atroce vendetta. Socrate comanda i robot ma è l’unico ad avere un cervello umano: la sua forza è immensa, il pianeta è nelle sue mani dopo che ha controllato ogni sistema operativo ed è pronto per lo sterminio, per la risoluzione totale.
Socrate, di certo, si stava vendicando degli esseri umani dopo aver costruito i robot Spartaco: forse il suo scopo era capire se i robot potevano evolversi senza la presenza degli esseri umani.
L’ultimo baluardo della resistenza rimaneva la Città Stato di Felsinea, che sarebbe stata l’ultima città ad essere annientata: e pensare che proprio Felsinea aveva sempre propugnato la pace ed il confronto tra le opposte fazioni.
Tutta la vicenda si dipana ai confini tra estrema fantasia, visione immaginifica e possibile scenario futuro che l’Umanità, probabilmente, si troverà ad affrontare tra breve tempo.
Bruno Mazzoni è scrittore avvincente che sa affascinare con spettacolari immagini e fantasmagoriche narrazioni che nascono dalla sua fervida fantasia.
In sintesi, le vicende sono raccontate con uno stile personale e ritmo implacabile.
Massimiliano Del Duca