Dopo aver scritto il primo episodio di «URLA SILENZIOSE» mi sono accorto, che non avevo concluso. Volevo scrivere di più ed elencare tutto ciò che mi balenava in testa e l’ho fatto nel seguito. Ogni mio stato d’animo è entrato nel primo romanzo, espresso per mezzo dei personaggi. Lo stesso Socrate ha qualcosa che mi appartiene, così pure ha ciò che non vorrei mai avere. Ho aperto gli appunti e, come già sapevo, ho trovato materiale per un altro romanzo; ho scritto usando la fantasia dall’inizio alla fine.Gli strani sogni, come quelli che facevo da bambino, sono ricominciati e mi sono sentito nuovamente piccolo e indifeso come una donna cieca. In questo modo è nato il personaggio di Sandra.Prima o poi tutti soffriamo di nostalgia, osserviamo il passato in cerca di un avvenimento felice e non potendolo rivivere cerchiamo di emularlo con la fantasia.Guardandomi indietro non vedo abbastanza, sono cieco e spesso non ricordo i particolari.Perché intitolarlo «Eden cibernetico»?Mi sono posto la domanda da solo e risposto con un’altra domanda:«Oltre la vita terrena, c’è un paradiso per tutti?». Risposta: «Sì».«Perché numerare i capitoli al contrario?».«Per sapere quando finirà, mi sembra ovvio»