In copertina: «Adriana» fotografia di proprietà della famiglia Crabbia Ferrari.
Alessandra Crabbia ha dentro di sé una ribellione incontenibile ed un caos emozionale così stupefacente che non riesco a concepire come il suo animo possa sopportarli.
Nelle sue parole, capaci di creare “emozioni” attraverso frammenti esistenziali che si ricompongono come a seguire un rito propiziatorio, troverete tutto ciò che vorrete.
Lei rappresenta l’essere umano agli albori del mondo, costantemente alle prese con la propria natura selvaggia e geneticamente attratta dal folle rimescolamento delle pulsioni.
Condurre le tensioni al limite ultimo, assaporare la contraddizione del vivere, sentire nel proprio sangue il senso di estraneità, fino a liquefarsi con il fuoco stesso che la divora.
Giorno dopo giorno, pagina dopo pagina.
Nasce in me il dubbio: raccontare ciò che potrete leggere in queste pagine incendiarie o tacere e lasciare a Voi la sorpresa…
…La sua narrazione è forte e vibrante: le vicende raccontate sembrano incidere la pelle, lacerarla, sezionarla con un bisturi e, poi, ricucirla con filo magico.
Alessandra Crabbia ha il coraggio di scrivere la cosa più tragica e devastante, al contempo, riesce ad illuminare tutto con l’essenza più autentica dell’amore.
Lei è sciamanica, conturbante e selvaggia. La sua lingua è infuocata, fino a dire: «Sii sempre libera perché sono solo cazzi tuoi». Eppure, mai dimentica, per un solo attimo, che «l’unico miracolo della vita è l’amore».
dalla prefazione di Massimo Barile