Opera finalista nel concorso letterario Jacques Prévert 2011
…Nella storia di Alessandro I, di Licia e Ada c’è tutto questo. Essi sono un felice “espediente” per l’autrice e nella loro trasposizione temporale, servono per interrogarsi sul senso reale di sé e dell’esistenza, scandita da tanti sogni svaniti, da tante disperate speranze, da tante promesse non mantenute, da tanti giuramenti traditi. La loro altalena di sentimenti è ricostruita infatti dalla Reale anche attraverso episodi che appartengono ai loro discendenti e che si sovrappongono narrando le loro umane vicende.
“Il sogno del barone” è stato anche e sempre il sogno di Giulia Reale, affascinata da anni dalle storie e dalle loro esistenze, dalle loro fortune, dai loro fasti anche illusori e dalla loro decadenza e fine.
Con questo lavoro Giulia Reale racconta il diritto e il rovescio della storia, la speranza e la disperazione, la concretezza e la fantasticheria. Racconta il visibile. Soprattutto l’invisibile: racconta tutto quello che scorre sotterraneo, che è stato e non è più. Racconta dunque la memoria che forse non è altro che una pietosa consolazione dell’assenza. Scritto con la “dolcezza” che Giulia possiede, mondo reale e mondo immaginario diventano qui luoghi dell’anima e luoghi del destino, del nostro destino, luoghi per raccontare anche lo nostra storia e lo nostra cultura…
dalla prefazione di Gilberto Spagnolo