…Erano i primi giorni di febbraio del 2005, quando il signor G. M., dottore in lingue straniere moderne, a quei tempi bibliotecario presso la biblioteca comunale di Guarda Veneta, scoprì di possedere nella propria casa un libretto stampato nel 1954, a dir poco interessante. Si trattava di un’edizione tascabile del santo Vangelo ancora in ottimo stato di conservazione, tenendo conto del fatto che esso aveva ormai più di 50 anni rispetto ad altri che ne avevano molti di meno. All’interno del volumetto faceva da segnalibro un santino raffigurante la Madonna di Fatima che stava ad indicare una coincidenza alla quale il sensibile professore non poteva fare a meno di porre attenzione.
Si leggeva, e si legge ancora, nelle prime righe dell’introduzione firmate dal sacerdote Arcangelo Rizzato: “Gesù salendo al cielo la sera del 19 maggio dello anno 30, ordinò agli apostoli di predicare il Vangelo…” tale data, essendo coincidente con quella della propria nascita (19 maggio 1956) risultò essere per il Sig. G. M., un motivo in più per sentirsi vicino a Gesù Cristo, semmai ne avesse bisogno.
“Il 19 maggio Gesù se n’è andato lassù, ed io sono stato mandato quaggiù. E visto che è così per fare cosa?” Cominciò da quel momento in poi a meditare in cuor suo con un senso frammisto di orgoglio e di umile reverenza, tipici di colui al quale viene affidato un importante servizio da portare a compimento, e ad oggi 2016 quella sensazione non si è ancora spenta. Pur nella consapevolezza di appartenere ad una nutrita schiera di nati in quello stesso giorno, da allora in poi la sua vena creativa ed in particolare la sua voglia di “poetare” soprattutto su argomenti sacri e religiosi si è palesata con il componimento di più di 250 poesie sgorgate dalla sua penna ed, a suo dire, ispirate da una forza che “Va oltre” le razionali spiegazioni.
Fatto sta che nel giro di una decina d’anni vedono la luce sei raccolte poetiche che stanno a testimoniare un ormai lungo periodo ricco, insieme ad altre più reali e pur mistiche favorevoli coincidenze. Così G. M. arriva oggi magicamente a terminare anche il suo settimo libro: “Ai margini della salvezza” la cui realizzazione è stata certamente più osteggiata dei precedenti sei, ma del quale il poeta sente il dovere riprendere e sottoscrivere un’affermazione a suo tempo fatta nella sua prima produzione “I Frutti del Bene”: I miei versi non sono altro che i frutti poetico-musicali delle mie esperienze e di un precedente lungo travaglio umano vissuto in prima persona nel dolore e nella sofferenza, ma sempre e comunque filtrati attraverso i benefici effetti della gioia e della fede nel nostro onnipotente Padre.
L’autore