“Negli anni seguenti, ho raccontato questa storia così tante volte che ho la sensazione di romanzarla. Il mio cervello agguanta porzioni di desideri e li trasforma in imprese eroiche. Ma fortunatamente deve anche riuscire a dare un senso alla storia. E come avrete intuito io non sono un supereroe. Quindi, vi posso assicurare che quello che leggerete non è molto lontano da quello che accadde realmente.
Mi torna in mente nel mio quotidiano. Mentre lavoro, mentre sono in giro e passeggio. A distanza di tempo, ancora la mia mente vuole tornare a rivivere ciò che ho imparato.
Il punto è che quell’esperienza mi ha segnato. Ha tirato fuori l’animo che stavo seppellendo. Quello che sentivo di aver dentro ma che non ricordavo come smuovere. Stavo diventando la rana bollita di Chomsky. E per non diventare quella rana, ho bisogno tutt’oggi di raccontarlo agli altri, per ricordarlo a me.”