Con la silloge poetica, “Nel dolce fluir dell’acque”, Sergio Benedetto Sabetta offre una visione lirica intensa e, al contempo, ammantata di delicatezza e profonda sensibilità nel cogliere anche le più labili percezioni dell’animo…
…Le urgenze dell’esistere e le evidenze liriche si miscelano al cospetto della limitante condizione dell’essere umano, mentre il poeta recupera l’atto salvifico ed alza “il cuore al cielo”, accettando “quel che riserva il tempo”.
Massimo Barile