In copertina: fotografia di Francesco Sinibaldi
In questa nuova silloge, Francesco Sinibaldi alimenta la sua ispirazione nelle rimembranze e nelle visioni ricorrenti, in un continuo idillio e nei richiami nostalgici, sempre alla ricerca di suggestioni ed evocazioni soffuse. Con un mirabile canto rinasce la melodia della poesia sinibaldiana, il richiamo alla “nascente primavera”, il “palpitare fugace” alla fonte dei sogni, la “cupa armonia dell’accesa illusione” e tutto “s’infiamma di ardori”. Il poeta inventa incantevoli rimandi in una visione lirica, negli infiniti silenzi e profondissima quiete, fino a “pervenire dove nulla regna e non esiste alcuna parvenza di gioia e di malcelata felicità”. Francesco Sinibaldi esalta l’“amabile poetare” nelle immersioni magiche e nel fascino delle immagini che regalano infinite accensioni che scaturiscono dalle risorse del suo ritmo interiore.
Massimo Barile