In copertina: square parisien © sraveraud – Fotolia.com
Con questa nuova silloge di poesie continua proficuamente, il percorso lirico sinibaldiano sempre teso alla esaltazione delle illuminazioni esistenziali che germinano dalla raffinatezza dell’animo e dalla purezza del cuore d’un poeta.
L’elegante tessitura poetica, tra costanti rimandi alle tematiche d’un “poeta d’impressioni” e rimembranze dense di atmosfere soffuse che riconducono ad una “natura silente” e ad un desiderio memoriale, diventa simbolico canto liberatorio, emozionale/sentimentale, che incessantemente espande la sua visione.
Francesco Sinibaldi contempla ciò che nasce nelle profondità dell’animo umano, ne assapora gli incanti, i sentimenti autentici e i “silenzi seducenti”: ancora non appagato, si inoltra in abissi di infinite immagini, nel soffio costante della memoria e nel deflagrare degli stati d’animo in rapimenti estatici al cospetto del “suono dell’eterno”, della melodia infinita.
La magica voce del poeta, evocativo e purificante nella sua Parola, diventa respiro universale, umanamente dolente e liricamente vibrante.
Massimo Barile