…Con il trascorrere del tempo, la vena artistica di Mario Vierucci sembra impreziosirsi, arricchirsi ed espandere sempre di più i complessi spazi introspettivi che trasudano da quelli che egli ama, molto riduttivamente, definire “i suoi racconti”.
In effetti, più che di storie, si tratta di percorsi umani senza tempo, vissuti in un universo solo apparentemente terreno, ma spazianti in mondi senza confini, sospinti da quell’incomparabile sintesi di concreto e di evanescente, di corporeo e di metafisico che sublima l’uomo, proiettandolo nell’iperuranio, anticamera di un eterno indefinito quanto certo.
R. Roffi
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…Il fraseggio e le evocazioni ricalcano tòpoi letterari che affondano le radici elegiache nella letteratura intimista di sempre, con un tono sognante.
È una lente, quella dell’autore, che ingrandisce ed allontana fotografie di vite, di amore, di vocazioni, di desideri, di illusioni, di scelte.
È una bussola che non segna il Nord quella di Mario Vierucci, ma verso il sud del cuore indica la via verso il sole dove nasce la speranza.
R. Ristori