Una nostalgia viva come un ricordo. Le mura di pietra incombenti e protettive, i campi coltivati – la primavera sempre nuova e colma di meraviglia. In un’epoca di luce permeata dal trascendente in ogni respiro, parte vitale del quotidiano, si svolge la nostra vicenda terrena. Come un tempo, così oggi.
È questo lo spirito medievale che riecheggia nelle liriche, si perde in cerchi intorno all’anima, sovrasta il cammino del pellegrino. Quando troviamo dentro di noi la vera essenza, ritorniamo ad un mondo conosciuto, che ci parla oltre la storia, come un ideale eterno, una via comune…
Davide Gorga